Uno dei lavori più urgenti in questo periodo pandemico è quello di placare l'angoscia, lo smarrimento, la sensazione di catastrofe incombente in cui ci hanno/siamo precipitati. Uno dei modi è senz'altro quello di ricreare un minimo di tessuto sociale attraverso scambi e momenti comuni di pensiero.
In tal senso Metis propone una serie di incontri durante i
quali saranno letti, e amorevolmente commentati in piccoli gruppi, testi
letterari (poesia e prosa), musicali e visivi, che affrontano i temi della
malattia, della perdita, della morte, della guerra e della barbarie che avanza,
invitando a riflettere sulla dimensione pubblica e collettiva, mai solo
privata, del dolore.
Questa operazione culturale azzera la coppia medico/paziente e riporta il pensiero alle categorie universali
Il nostro sarà un tentativo di leggere ‘in modo analogico’
lo stato di pandemia in cui ci troviamo e l’uso mediatico e sociale che ne è
stato e continua a esserne fatto.
Pensare ad altri momenti della storia, ad altri luoghi geografici, ad altre esperienze umane altrettanto o ancora più segnati dalla perdita, è un modo preciso di coltivare la speranza e di immaginare il futuro costruendo e ricostruendo insieme la memoria.
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